Il 23 ottobre è una data che non dimenticherò facilmente perché ho mangiato da Dio.
In pieno centro storico, a Piazza Croce dei Vespri, ricavato nelle scuderie di Palazzo Gangi (il mitico palazzo in cui girarono la scena del ballo de Il Gattopardo) c’è l’Osteria dei Vespri, ristorante di altissimo livello di proprietà dei fratelli Andrea ed Alberto (lo chef) Rizzo.
Ad accoglierti la sommelier (laureata in lingue) Marianna Lo Bue e l’incantevole Francesca La Barbera compagna di Andrea.
Inutile dire che la qualità è il loro vessillo e tutto ciò che è all’interno del locale lo denota in maniera discreta ma decisa.

La cantina
L’Osteria dei Vespri è uno, forse l’unico, dei ristoranti palermitani che vanta una carta dei vini in grado di soddisfare i palati più esigenti con la bellezza di 700 etichette di cui il 50% siciliane e l’altro 50% italiane e internazionali.
Carta delle acque minerali.
Al carrello diversi tipi di oli extravergine, per fare qualche nome di amici: Lalia (meraviglioso) di Giovanni Dara Guccione , Bianculidda di Bernardo e Pino Arcario (splendido) e l’extra vergine d’oliva di Alessandro di Camporeale (ottimo), con particolare attenzione al biologico, in sala e in cucina (e questo la dice lunga).
Ma veniamo al mio fantastico pranzo:
Appetizer di benvenuto:
Se la memoria non m’inganna: Pacchero con ragù di polpo e bicchierino con salsa di sedano con ostrica, calamaro e cozza accompagnato da fette di pane tiepide al pomodoro e fette al nero di seppia: ho pensato: “Bene se questo è l’inizio oggi ingrasso 4 kg!” era tutto favoloso.
Antipasto (che divido col mio winewriter perché ho intenzione di assaggiare più cose possibile e – purtoppo – ho una capienza limitata):
Zuppa di lenticchie di Ustica al curry con caprino di girgentana (i miei formaggi preferiti!), pera cotta al nero d’Avola e julienne di sedano rapa: non si può spiegare cos’è questo piatto per un palato che ama il cibo… una goduria infinita.
Primi:
Io: Paccheri e bombardoni alle verdure di campo (in questo caso cicoria e spinaci) in crosta di tuma persa, prosciutto affumicato, salsa di cipolla bruna al marsala: semplicemente sublime (nonostante io non ami la cicoria), la salsa di cipolla al marsala poi ti faceva venire voglia di fare la scarpetta!
Luigi: Raviolini ripieni di ricotta al forno all’ aroma di cedro, zucchina fritta, olio di nocellara e bottarga di tonno di S. Vito: erano del mio winewriter ma ne ha mangiati solo la metà… l’altra metà gliel’ho spazzolata io (ma siccome non sono un’egoista gli ho dato metà dei miei paccheri), delicati, gustosi, spettacolari!
Secondi:
Io: Patate e baccalà nel peperoncino dolce su salsa al martini ed albicocche secche (capperi di salina) e uova di quaglia: di una bontà infinita, non smettevo di mangiarli.
Luigi: Filetto di maiale in crosta di cocco e senape, salsa al limone, cipolline caramellate all’aceto di lamponi, pompelmo rosa e dressing (più una al limone): beh che dire… metà l’avevo richiesta meno cotta di chi l’aveva ordinata… dal che si evince che ne ho mangiato metà… me lo sarei mangiato tutto nonostante le mie remore vegetariane (non riuscirò mai a diventare vegetariana – sigh)!
Il tutto innaffiato da un Sudtirol Lagrein 2009 della cantina Kellerei Karten, decisamente jump, ciliegioso, con profumi di viola, marasca, spezie, profumatissimo, favoloso, io che di solito non bevo nemmeno un dito di vino ne ho bevuto più di mezzo bicchiere (da degustazione!), buonissimooo! :-)))
Dolci:
Creme brulè all’arancia: speciale!
Io: Pesca fredda al caramello con zabaione al marsala su salsa e amarene.
Consigliato in abbinamento con la Malvasia delle Lipari DOC ’07 Hauner
Luigi: Tortino di mele ed amaretti su crema di vaniglia e amarene sciroppate.
Consigliato (sulla carta) in abbinamento a Il Musico – Moscato passito ’07 Benanti
Entrambi i dolci erano meravigliosi, sarà che sono una golosona… ma non riesco a resistere al dolce di fine pasto.
E come se non bastasse… dolcetti e cioccolatini della casa. …mmm…
Chiunque debba festeggiare un’occasione importante, voglia conquistare qualcuno, voglia concludere un contratto importante o voglia semplicemente coccolarsi con qualcosa di molto gratificante non può non andare all’Osteria dei Vespri, se ne innamorerà.
Particolare plauso allo chef (che quando ci sono andata era partito) perché ha addestrato lo staff magistralmente.